Immerso nel silenzio della campagna salentina, in un edificio divenuto tempio dell'arte, vive un eccentrico artista: Vincent Brunetti. Nato a Guagnano (LE) nel 1950, fu colpito in giovane età dalla poliomielite dalla quale guarì miracolosamente. Brunetti è stato artista bohémien a Milano, dove nel 1970 gli è stato conferito l'Ambrogio d'oro. La sua arte è stata apprezzata e incoraggiata da Giacomo Manzù e Arnaldo Pomodoro che lo ha accolto come apprendista nella sua bottega. Si è poi raccolto in ritiro spirituale durante il quale ha avuto un' ispirazione e, tornato nel Salento, nel 1993 ha fondato Vincent City. La costruzione della struttura ha creato non poche difficoltà dal punto di vista burocratico e l'artista è stato arrestato per abusivismo edilizio. La condanna non lo ha però fermato e la sua "casa" risulta attualmente un cantiere in continua evoluzione nel quale la caratteristica principale è l' accostamento di tutto a tutto, con il fondersi del sacro e del profano, di pupazzi di peluche con austeri busti e vecchie foto di famiglia con sprazzi di vita domestica quotidiana. Qui l'artista accoglie mensilmente centinaia di appassionati e curiosi che, oltre a visitare la casa-museo, acquistano le sue opere e godono spesso dello spettacolo che l'estro e la sana follia del maestro regalano. Molti lo definiscono un artista eccentrico ed esuberante, alcuni lo considerano un abile imprenditore, altri non approvano la sua condizione abusiva ma di certo Brunetti risulta un personaggio sopra le righe attorno alla cui figura aleggia un alone di fascino che è la chiave del suo successo.
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