venerdì 31 luglio 2015

DaVinci Alive

 Dopo l' entusiasmante "mostra" su Van Gogh arriva a Firenze, nella Chiesa di Santo Stefano al Ponte, Da Vinci Alive - The experience, nata con la collaborazione di esperti internazionali e del Museo Leonardo Da Vinci. 
I visitatori hanno la possibilità di vivere un’ esperienza interattiva che gli permetta di comprendere la vita e l’ immensa eredità lasciata dal genio. La tecnologia rivoluzionaria del SENSORY4™ permette di fare un viaggio nella mente di questa eccezionale personalità del Rinascimento. Grazie alla presenza di alcune macchine, invenzioni e alla proiezione di oltre 3.000 immagini che si alternano a tempo di musica, si ha la possibilità di vivere un’esperienza multisensoriale, intensa e coinvolgente.

Fonte www.davincialive.it



After the exciting Van Gogh Alive Exhibition, now in Florence, in the church of Santo Stefano al Ponte, it’s time for “Da Vinci Alive - The experience”, that was developed through the collaboration of international experts and the Leonardo da Vinci Museum.
Visitors have the possibility yo live an interactive experience, that allow to understand the life and the huge heritage of the Genius. The revolutionary technology of “Sensory4” system leads into a travel inside the mind of this extraordinary personality of Reinassance. 
The show features include also some machine designed and built by Leonardo and some of his inventions; together with over 3000 high definition images, projected and alternating to the sound of music, the visitor could experience an intense, fascinating and multisensorial journey




























@Chiara Guerrieri - Tutte le immagini sono protette da copyright, ne sono vietate la riproduzione e qualsiasi utilizzo.

giovedì 18 giugno 2015

Fotografi nell' era dell' iPhone

Fatte con un iPhone o un tablet... difficile da credere, vero? Si tratta  delle  24 migliori fotografie  selezionate dalla giuria come finalisti della seconda “The pro-series exibithion”. Fanno parte del New Era Museum, il museo di iPhoneografia creato dal fiorentino Andrea Bigiarini che ha raccolto e catalogato 50mila immagini. Oggi, giovedì 18 giugno 2015, alle 18,00 la premiazione nel Convento degli Agostiniani di Santo Spirito a Firenze.
Il dibattito sulla qualità delle foto e dei mezzi utilizzati è più che mai aperto ma sembra che si inizi ad accettare l’ idea che una buona fotografia possa essere realizzata con qualsiasi mezzo addirittura con un iPhone.
Non bisogna certo dimenticare che nel 2013 la Magnum ufficializzò la nomina di Michael Christopher Brown tra i gotta del fotogiornalismo mondiale; il primo fotografo al mondo a pubblicare un servizio realizzato mediante telefonino sul National Geographic Magazine. 


Sono stata alla mostra e ho fatto qualche scatto per voi...ovviamente con il mio iphone!!


Pictures taken with an iPhone or a tablet….it’s hard to believe, isn’t it?
These pictures are the 24 best photos selected by a committee as finalists of the second edition of “The pro-series exhibition”. They are part of the “New Era Museum”, which is the museum of “iPhonography” created by the Andrea Bigiarini in Florence; Andrea picked and organized about 50.000 images.
The award ceremony will be held today, Thursday the 18th of June, 2015, at 6 p.m. in the augustinian convent of Santo Spirito.
The discussion about the quality of the pictures and the quality of the devices, is more than open; but it seems that the idea that a good photo can be taken with any kind of device (even with an iPhone!), is slowly spreading.
It should not be forgot that in 2013, Magnum Photos society appointed Michael Christopher Brown among the leading figures of worldwide photojournalism; he was the first photographer in the world to publish a reportage on the National Geographic Magazine, fully made with a phone camera.

I’ve been to the exhibition and I’ve taken some pictures for you…..with my iPhone, obviously!!


The pro-series, le migliori foto in esposizione
The pro-series

Le 24 opere finaliste

Una delle opere in esposizione  
Una delle opere in esposizione 
Alcune delle foto in esposizione

Chiostro del Convento degli Agostiniani di Santo Spirito a Firenze.


La mia preferita!

Alcune delle foto in esposizione

Alcune delle foto in esposizione

Alcune delle foto in esposizione


Belle le foto, superlativa la cornice!
@Chiara Guerrieri - Tutte le immagini sono protette da copyright, ne sono vietate la riproduzione e qualsiasi utilizzo.

giovedì 21 maggio 2015

Van Gogh Alive Firenze



In diverse occasioni ho avuto modo di vedere dal vivo le opere di Van Gogh, quadri che mi hanno sempre emozionata per le pennellate, i colori, la passione e l'anima che custodiscono al loro interno ma visitare la mostra Van Gogh Alive a Firenze è stato qualcosa di diverso. Non è un'esposizione classica di opere ma un'esperienza extrasensoriale amplificata anche dalla suggestiva atmosfera della chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte.  Si entra, ci si siede e ci si lascia cullare dalla musica (Handel, Viseur, Schubert, Kusturica, Part, Chabrier, Sakura, Zorn, Delibes, Godard ecc.) mentre oltre 3000 immagini, ad altissima definizione, vengono proiettate grazie al sistema Sensory4 su tutta la superficie della chiesa portandoti così all'interno dell'opera. Non è una semplice mostra ma un viaggio, suddiviso in “movimenti”, alla scoperta dell'arte e della personalità del pittore, dove si ripercorre la sua vita, si ammirano i suoi dipinti,  e si leggono pensieri e stralci di lettere scritte al fratello. Il progetto espositivo itinerante, prodotto da Grande Exhibitions e Perlage Grandi Eventi, coinvolge e guida lentamente verso il mondo interiore, il pensiero,  le emozioni e l'immaginario del pittore. Tutto questo è possibile grazie a un sistema unico che incorpora 40 proiettori ad alta definizione, una grafica multi canale e un suono surround come quello delle sale cinematografiche. Le immagini sono enormi, nitide, cristalline e appaiono così reali che viene il naturale desiderio di toccarle con mano. Una mostra nel cuore di Firenze che vi consiglio di non perdere assolutamente, per visitarla avete ancora tempo fino al 2 giugno 2015.

Potete trovare tutte le informazioni sul sito ufficiale




Several times I had the possibility to admire the works of Vincent Van Gogh, paintings that have always amazed me for the brush strokes, colors, passion and the feelings that they keep inside. But visiting the Van Gogh Alive Exibition in Florence has been something different. It’s not an exibition in the conventional way, but an extraordinary experience, amplified by the evocative atmosphere of the deconsecrated church of Santo Stefano al Ponte.  Just enter, sit and be taken by the music (Handel, Viseur, Schubert, Kusturica, Part, Chabrier, Sakura, Zorn, Delibes, Godard ecc.), while over 3000 high definition images, are projected through the “Sensory4” system all over the church walls bringing directly inside the paintings.It’s not a simple exibit, but a journey, divided in “movements”, to discover Van Gogh’s art and personality; a journey to recall his life, to admire his paintings, to read the letters he worte to his brother.The itinerant exibition project, produced by “Grande Exhibitions” and  “Perlage Grandi Eventi, captivates and slowly guides through the inner world, the tought, the emotions and the unconsciuos of the painter. All of this could take place with 40 high-definition projectors and a digital surround sound system. Images are so crystal clear that give the impression they could be really touched.I really recommed to visit this show in the heart of Florence; it will open until June 2015, the 2nd.

All information can be found in the official website 



Autoritratti
Campo di grano con volo di corvi

La camera di Vincent ad Arles
I girasoli

L' altare laterale della Chiesa di Santo Stefano al Ponte
si colora con le pennellate di Van Gogh

Van Gogh Alive Firenze

Le lettere scritte al fratello Theo

Notte stellata sul Rodano

"Solo cadendo posso rialzarmi", citazione dello stesso artista

"Non è il linguaggio dei pittori ma quello della natura che bisognerebbe ascoltare"

Paesaggi

Ritratti


     
@Chiara Guerrieri - Tutte le immagini sono protette da copyright, ne sono vietate la riproduzione e qualsiasi utilizzo.














giovedì 23 aprile 2015

Dipingere la musica

Mi era già capitato in passato di fotografare pittori intenti a imprimere le proprie emozioni sulla tela ma l’evento a cui ho partecipato il 21 aprile è da considerarsi qualcosa di eccezionale, di diverso, una performance che coinvolge tutti i sensi rendendoti allo stesso tempo "coautore" dell’ opera.  
 "Dipingere la musica" è stata la performance della pittrice Masha Schmidt che, sulle note delle Fantasie op. 116 e degli Intermezzi op. 117 di Johannes Brahms interpretate da Irakly Avaliani (riprodotte in cd), ha dato libero sfogo alla sua arte lasciandosi ispirare dalla scenografia, dall’ atmosfera della "casa della luce" e dalla presenza silente di un pubblico estasiato dalle sue pennellate.           
 Nei giorni precedenti la pittrice aveva dichiarato: «L'ascolto della musica, come quello della poesia letta ad alta voce, evoca in me le idee, le forme, le linee e le operazioni. A volte c'è il colore, a volte è in bianco e nero. In questo modo, la scrittura musicale o poetica, congiunta alle 'frasi' dell'immagine, permette a tali differenti linguaggi di creare una forma plastica particolare. La pittura non fa che attraversare le frontiere dei formati. Inevitabilmente, continua, non si può arrestare. Il dipinto, un pezzo di carta, o qualunque supporto, non è che una finestra attraverso la quale si arriva a percepire il flusso continuo della vita».
 La performance, introdotta da Annalena Aranguren, si è svolta nella sede della Fondazione Il Fiore, in via San Vito 7 a Firenze. Curatrice dell’ incontro è stata Maria Giuseppina Caramella, presidentessa della Fondazione, che ringrazio per avermi dato l’opportunità di realizzare questo servizio fotografico.


I already chanced in the past to catch, through photographs, artists while transmitting their own feelings on the paintings. 
But what I had the opportunity to see and capture last 21st of April, is really to be considered something amazing, something different, a performance that captivates all the senses, and at the same time makes you feel the “co-author” of the creation.
 This happened with the Russian painter Masha Schmidt, with her performance called “Painting the music”, on the music of Johannes Brahms’ Seven Fantasias-Op. 116 and Three Intermezzi-Op.117, in the interpretation of Irakly Avaliani.
While Irakly Avaliani himself was playing from the CD the works of Brahms, Masha has let her art run wild, being inspired by the scenographic atmosphere of the “house of the light” and by the silent presence of a small audience, entranced by her gentle bush strokes.
 In the previous days Masha Schmidt had declared:
“Listening to the music, as well as listening to read aloud poetry, evokes within myself ideas, shapes, lines, movements and gestures. Sometimes it’s the color, sometimes it’s the black and white. Doing this, the musical or poetic composition, combined with the words of the images, allows such different languages, to create a peculiar plastic shape. Painting does nothing but travel across the fences of the forms. Unavoidably, it can be stopped. Paintings, pieces of paper, or any other support, are nothing but a window that allows us to perceive the endless stream of life itself” 
 The performance, introduced by Annalena Aranguren, took place in the domicile of “Fondazione Il Fiore”, located in Florence, via San Vito 7.
Maria Giuseppina Caramella, chairman of  “Fondazione Il Fiore”, was also the curator of the performance. I would like to thank Maria Giuseppina for giving me the opportunity to take these pictures.


Fonte: Firenze Today


Masha Schmidt davanti alla sua tela vuota.


L' artista si lascia ispirare dalla musica.


Linee e colori iniziano ad animare la tela.


Il pennello dell' artista si muove ispirato dalla musica.


L' opera inizia a prendere forma.


Mix di colori e forme.


Ritocchi e particolari.


La pittrice ringrazia alla fine della performance.


Masha Schimdt.


La presidentessa Maria Giuseppina Caramella ringrazia gli artisti.


Opera realizzata durante la performance


Particolare dell' opera.


Particolare dell' opera.


Masha Schmidt e Irakly Avaliani rispondono alle domande dei presenti.


Masha Schmidt risponde alle domande dei presenti.


Scambio di emozioni con i presenti.


Opera di Masha Schmidt realizzata precedentemente sull'ascolto di brani musicali.


Opera di Masha Schmidt realizzata precedentemente sull'ascolto di brani musicali.



Colori e pennelli.



Tutte le immagini sono protette da copyright, ne sono vietate la riproduzione e qualsiasi utilizzo.


www.immaginidarte.com



Masha S. Schmidt nata a Mosca da una famiglia di ingegneri ha sempre amato il disegno, molto importante nella sua vita è stata la figura della nonna che l’ha incoraggiata a seguire la sua strada. Masha ha studiato presso l'Accademia di belle arti di Mosca, e ha poi proseguito alla Scuola superiore di belle arti di Parigi e alla Facoltà di belle arti alla Sorbona. Pittrice, disegnatrice e costumista teatrale, è anche scenografa per il cinema. Le sue opere vengono esposte regolarmente a Parigi, dove risiede, e in diverse parti del mondo. Ha presentato il suo lavoro in sedi prestigiose come il Museo di arte contemporanea di Mosca, il Museo delle belle arti di Bogotà, Dnepropetrovsk, la Fondazione il Fiore a Firenze, il tetto del Grande Arche de la Defense, alla Contemporary Art Fair Arte Manej Russia, a ST-ART (European Contemporary Art Fair di Strasburgo), a XUDGRAF (Fiera internazionale di arti grafiche di Mosca). Le sue opere si trovano in numerose collezioni private di tutto il mondo, così come presso istituzioni culturali quali l'Alliance Française a Parigi, l'Istituto Risounka di Mosca, il Museo di belle arti di Cherkassy (Ucraina), il Museo di arte contemporanea di Mosca ed altre. La sua ricerca pittorica da cinque anni si è rivolta alla costruzione di un mondo molteplice, basato sulla percezione della natura, dei suoi fenomeni e della sua molteplicità.


Iraklij Avaliani è nato a Tbilisi, in Georgia. Dove ha iniziato gli studi musicali presso la Scuola superiore di musica e poi continuato presso il Conservatorio Tchaikovsky di Mosca. Dopo aver conseguito i più alti riconoscimenti, si è perfezionato con Ethery Djakeli che lo ha introdotto all'insegnamento di Marie Jaëll, che ha completamente rivoluzionato la sua tecnica pianistica. Oggi è uno dei pochi pianisti a esplorare tale strada, come hanno fatto Albert Schweitzer, Dinu Lipatti, Eduardo Del Pueyo. Dal 1989, Iraklij Avaliani vive a Parigi, la sua carriera discografica, molto apprezzata dalla stampa musicale, è sostenuta dal 2000 dal gruppo di mecenatismo Balas.