giovedì 23 aprile 2015

Dipingere la musica

Mi era già capitato in passato di fotografare pittori intenti a imprimere le proprie emozioni sulla tela ma l’evento a cui ho partecipato il 21 aprile è da considerarsi qualcosa di eccezionale, di diverso, una performance che coinvolge tutti i sensi rendendoti allo stesso tempo "coautore" dell’ opera.  
 "Dipingere la musica" è stata la performance della pittrice Masha Schmidt che, sulle note delle Fantasie op. 116 e degli Intermezzi op. 117 di Johannes Brahms interpretate da Irakly Avaliani (riprodotte in cd), ha dato libero sfogo alla sua arte lasciandosi ispirare dalla scenografia, dall’ atmosfera della "casa della luce" e dalla presenza silente di un pubblico estasiato dalle sue pennellate.           
 Nei giorni precedenti la pittrice aveva dichiarato: «L'ascolto della musica, come quello della poesia letta ad alta voce, evoca in me le idee, le forme, le linee e le operazioni. A volte c'è il colore, a volte è in bianco e nero. In questo modo, la scrittura musicale o poetica, congiunta alle 'frasi' dell'immagine, permette a tali differenti linguaggi di creare una forma plastica particolare. La pittura non fa che attraversare le frontiere dei formati. Inevitabilmente, continua, non si può arrestare. Il dipinto, un pezzo di carta, o qualunque supporto, non è che una finestra attraverso la quale si arriva a percepire il flusso continuo della vita».
 La performance, introdotta da Annalena Aranguren, si è svolta nella sede della Fondazione Il Fiore, in via San Vito 7 a Firenze. Curatrice dell’ incontro è stata Maria Giuseppina Caramella, presidentessa della Fondazione, che ringrazio per avermi dato l’opportunità di realizzare questo servizio fotografico.


I already chanced in the past to catch, through photographs, artists while transmitting their own feelings on the paintings. 
But what I had the opportunity to see and capture last 21st of April, is really to be considered something amazing, something different, a performance that captivates all the senses, and at the same time makes you feel the “co-author” of the creation.
 This happened with the Russian painter Masha Schmidt, with her performance called “Painting the music”, on the music of Johannes Brahms’ Seven Fantasias-Op. 116 and Three Intermezzi-Op.117, in the interpretation of Irakly Avaliani.
While Irakly Avaliani himself was playing from the CD the works of Brahms, Masha has let her art run wild, being inspired by the scenographic atmosphere of the “house of the light” and by the silent presence of a small audience, entranced by her gentle bush strokes.
 In the previous days Masha Schmidt had declared:
“Listening to the music, as well as listening to read aloud poetry, evokes within myself ideas, shapes, lines, movements and gestures. Sometimes it’s the color, sometimes it’s the black and white. Doing this, the musical or poetic composition, combined with the words of the images, allows such different languages, to create a peculiar plastic shape. Painting does nothing but travel across the fences of the forms. Unavoidably, it can be stopped. Paintings, pieces of paper, or any other support, are nothing but a window that allows us to perceive the endless stream of life itself” 
 The performance, introduced by Annalena Aranguren, took place in the domicile of “Fondazione Il Fiore”, located in Florence, via San Vito 7.
Maria Giuseppina Caramella, chairman of  “Fondazione Il Fiore”, was also the curator of the performance. I would like to thank Maria Giuseppina for giving me the opportunity to take these pictures.


Fonte: Firenze Today


Masha Schmidt davanti alla sua tela vuota.


L' artista si lascia ispirare dalla musica.


Linee e colori iniziano ad animare la tela.


Il pennello dell' artista si muove ispirato dalla musica.


L' opera inizia a prendere forma.


Mix di colori e forme.


Ritocchi e particolari.


La pittrice ringrazia alla fine della performance.


Masha Schimdt.


La presidentessa Maria Giuseppina Caramella ringrazia gli artisti.


Opera realizzata durante la performance


Particolare dell' opera.


Particolare dell' opera.


Masha Schmidt e Irakly Avaliani rispondono alle domande dei presenti.


Masha Schmidt risponde alle domande dei presenti.


Scambio di emozioni con i presenti.


Opera di Masha Schmidt realizzata precedentemente sull'ascolto di brani musicali.


Opera di Masha Schmidt realizzata precedentemente sull'ascolto di brani musicali.



Colori e pennelli.



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www.immaginidarte.com



Masha S. Schmidt nata a Mosca da una famiglia di ingegneri ha sempre amato il disegno, molto importante nella sua vita è stata la figura della nonna che l’ha incoraggiata a seguire la sua strada. Masha ha studiato presso l'Accademia di belle arti di Mosca, e ha poi proseguito alla Scuola superiore di belle arti di Parigi e alla Facoltà di belle arti alla Sorbona. Pittrice, disegnatrice e costumista teatrale, è anche scenografa per il cinema. Le sue opere vengono esposte regolarmente a Parigi, dove risiede, e in diverse parti del mondo. Ha presentato il suo lavoro in sedi prestigiose come il Museo di arte contemporanea di Mosca, il Museo delle belle arti di Bogotà, Dnepropetrovsk, la Fondazione il Fiore a Firenze, il tetto del Grande Arche de la Defense, alla Contemporary Art Fair Arte Manej Russia, a ST-ART (European Contemporary Art Fair di Strasburgo), a XUDGRAF (Fiera internazionale di arti grafiche di Mosca). Le sue opere si trovano in numerose collezioni private di tutto il mondo, così come presso istituzioni culturali quali l'Alliance Française a Parigi, l'Istituto Risounka di Mosca, il Museo di belle arti di Cherkassy (Ucraina), il Museo di arte contemporanea di Mosca ed altre. La sua ricerca pittorica da cinque anni si è rivolta alla costruzione di un mondo molteplice, basato sulla percezione della natura, dei suoi fenomeni e della sua molteplicità.


Iraklij Avaliani è nato a Tbilisi, in Georgia. Dove ha iniziato gli studi musicali presso la Scuola superiore di musica e poi continuato presso il Conservatorio Tchaikovsky di Mosca. Dopo aver conseguito i più alti riconoscimenti, si è perfezionato con Ethery Djakeli che lo ha introdotto all'insegnamento di Marie Jaëll, che ha completamente rivoluzionato la sua tecnica pianistica. Oggi è uno dei pochi pianisti a esplorare tale strada, come hanno fatto Albert Schweitzer, Dinu Lipatti, Eduardo Del Pueyo. Dal 1989, Iraklij Avaliani vive a Parigi, la sua carriera discografica, molto apprezzata dalla stampa musicale, è sostenuta dal 2000 dal gruppo di mecenatismo Balas.



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