mercoledì 10 dicembre 2014

Campagna fotografica "Restauro del Castello ducale Castromediano-Limburg di Cavallino"

A Cavallino, in prov. di Lecce si trova una delle architetture più rappresentative dell'aristocrazia salentina, il Castello ducale Castromediano-Limburg. Fu costruito nella seconda metà del XV secolo con rifacimenti e aggiunte strutturali risalenti al Cinquecento e al Seicento. Il Castello prende il nome dalla famiglia di appartenenza; nell'atrio interno è collocata la statua in pietra leccese raffigurante Kiliano di Limburg, capostipite della famiglia Castromediano. Il palazzo è costituito da una serie di ambienti decorati con elementi barocchi, di principale rilievo sono la sala delle armi, il salotto, la piccola cappella con gli altari della Madonna Addolorata e della Madonna di Leuca e la galleria, la cui volta a crociera è interamente decorata con i simboli dello zodiaco.
Attigue alla galleria sono 2 sale affrescate recentemente restaurate, i cui lavori, ultimati a settembre 2014, sono stati documentati da me in una campagna fotografica del prima e dopo restauro. Ecco qui alcune foto: 


In Cavallino, in the province of Lecce, the extreme southern part of the region of Puglia, can still be found one of the most representative architecture of Salento’s region; this is the “Castello ducale Castromediano-Limburg“. It was built in the second half of fifteenth century, with some refurbishments and structural additions made later on sixteenth and seventeenth centuries.
The Castle took its name from the family it belonged to, the Castromediano-Limburg, which had its forefather in Killiano of Limburg; in the atrium of the Castle, is visible a statue dedicated to him, made with the typical stone coming from the mines around Lecce.
The Castle is made up of several spaces decorated with Baroque style elements; the most important spaces are the Weapons Hall, the Sitting Room, the small chapel with two altars (the altar of Madonna Addolorata and of Madonna di Leuca), and the gallery, which shows a vault-ceiling fully decorated with the zodiac signs.
Adjacent to the gallery, there are two more fresco decorated rooms, recently undergone through some restoration works. These works, concluded in September 2014, have been documented by me within a photographic campaign including pictures before and after the operations. Here below you can find some of the images:   






                          

                                                                  www.immaginidarte.com

Tutte le immagini sono protette da copyright, ne sono vietate la riproduzione e qualsiasi utilizzo.

lunedì 20 ottobre 2014

Museo dell' Identità dell' Alta Garfagnana Olinto Cammelli

Da pugliese "emigrata" poco alla volta mi muovo alla scoperta del mio nuovo territorio, la Toscana. Fra week end fuori porta e gite della domenica mi ritrovo spesso a visitare luoghi nuovi che mi permettono di conoscere e capire meglio la cultura e la tradizione di una regione che per certi versi appare simile alla mia ma per altri è molto diversa. Quest'estate una delle mie mete è stata la Garfagnana e fra le varie attrazioni da cui sono stata piacevolmente sorpresa c'è il Museo dell' Identità dell' Alta Garfagnana Olinto Cammelli, a Gorfigliano (LU)... un salto indietro nel tempo, indispensabile alla gente del posto per non dimenticare, per custodire e valorizzare le proprie radici culturali. Il museo è collocato accanto alla Chiesa Vecchia nei locali costruiti negli anni '80 durante i restauri della chiesa effettuati da un gruppo di volontari, fra cui Olinto Cammelli, alla cui passione si deve anche l'estesa e variegata collezioni di attrezzi da lavoro contenuta nel museo stesso, donati dalla moglie dopo la sua morte perchè tutta la comunità potesse goderne. Il percorso interno è suddiviso in più sale in cui sono esposte antiche macchine da lavoro e centinaia di oggetti legati agli antichi mestieri come il cavatore di marmo, il boscaiolo, il pastore, il falegname e tanti altri. Molto interessante la ricostruzione storica di Gorfigliano prima e dopo il 1900, quando nella zona si iniziò l'escavazione del marmo e i video in cui viene raccontata la storia dei volontari "eroi" del lavoro. Accompagnata da Francesca che aggiungeva alla visita informazioni ed indicazioni molto interessanti, mi sono spesso fermata a cercare di cogliere in fotografia l’atmosfera “di un tempo” che il museo cerca di ricreare e mantenere viva.


Troverete maggiori informazioni sul museo al sito http://gorfigliano.blogspot.it
e sulla pagina  facebook Museo Dell' Identità Dell' Alta Garfagnana Olinto Cammelli.

I was born in Puglia and I lived there for about 20 years. I moved to Tuscany 10 years ago, and I still go around discovering my new hometown region. During weekends and Sunday trips, I often find myself visiting new places, that allow me to know and better understand culture, habits and tradition of this multifaceted region.
During last summer I chanced to visit “Garfagnana”, a mountainous area in the north part of the region. I was particularly surprised by the “Museo dell’Identità dell’Alta Garfagnana, Olinto Cammelli” located in Gorfigliano; visiting this small museum was just like to jump back in time, in a solid memory for local people to keep, maintain and not to forget their own culture and roots.
The museum is located very close to the “Chiesa Vecchia”, the ancient church of Gorfigliano, in the rooms built around 1983 during the recovery and restoration works of the area, made by local volunteers. One of them, named Olinto Cammelli, during over 25 years put together a huge collections of ancient work tools. Eventually after Olinto’s death, his wife Emma donated the whole collection to the museum, in order to share with all the people of the community the work accomplished by her husband.
The museum walk through is divided in several rooms, where are exposed tool machinerys and hundreds of objects related to ancient crafts, like The Marble Quarryman, The Sheperd, The Blacksmith, The Cobbler and the Woodcutter. This is a very interesting and detailed historical reconstruction of Gorfigliano before and after 1900, when the excavation of marble began, supported also by some videos where the story of “volunteers-heroes” is described. Accompanied by Francesca, adding useful information to our visit, I often stopped here and there, trying to catch in a photo, the atmosphere of the past, that the museum tries to recreate and to keep alive.

Colle di Casa, così veniva chiamato il colle ove ora sorge il sito della Chiesa Vecchia.

Facciata della Chiesa vecchia, ora Santuario della Madonna del Patrocinio.

Interno del Santuario con la statua lignea della Madonna originaria del '700.


Campanile del Santuario.


Vista panoramica del lago artificiale di Gramolazzo.


Al centro: giogo singolo in legno e ferro;
ai lati: strumenti da falegname.


Succhi o trapani da falegname di varie forme e misure.


Angolo del maggio, tradizione ancora esistente in Garfagnana. Costume-tipo maschile di una rappresentazione cantata con oggetti di scena.


Costume-tipo femminile delle rappresentazioni del maggio.


Macchinari per la perforazione del marmo (demolitori, carotatrici ecc) dagli inizi del XX secolo.


Segoni per il taglio del legno. Venivano usati da due persone, una in piedi e l'altra sopra il tronco dell'albero abbattuto.


Martelli vari per usi e materiali diversi: legno, ferro, pietra.


Stadera, bilancia in ferro o rame da appendere.




Macinacaffè a manovella.


Catene da camino usata per appendere un recipiente pieno di acqua da scaldare.



Angolo della cucina. In alto una vecchia piattaia in legno con piatti tipici.
Una cucina economica di famiglia benestante ospita, sul suo piano, strumenti di epoche diverse come bollitori, caffettiere, attizzatoi, padelle ecc


Sedia da ciabattino con scarpe realizzate a mano e forma in legno.


Campanacci da bestiame di forme e retaggi diversi. Si notino le due campane sulla sinistra, di stampo in ottone con inciso stemma di famiglia nobile.


Torcinaso e piccolo orologio misura pressione .

Guindolo o arcolaio verticale, usato per dipanare la lana e realizzare i gomitoli


Stendardo di Madonna col Bambino (ritrovato in sito diverso e donato al museo)


Da sinistra: “Strizzo” per il vino; tappa bottiglie in legno; imbuto in rame; imbuto a vasca in legno; macchinario per la distribuzione di rame sulle viti; botte in legno.



www.immaginidarte.com

Tutte le immagini sono protette da copyright, ne sono vietate la riproduzione e qualsiasi utilizzo.


mercoledì 4 giugno 2014

Il Giardino dei Tarocchi

A pochi chilometri da Capalbio, sulla collina di Garavicchio, sorge un'opera unica nel suo genere: il Giardino dei Tarocchi.
Parco tematico realizzato dall'artista franco-statunitense Niki de Saint-phalle. Un vero e proprio museo a cielo aperto lei principali fonti d'ispirazione sono Park Guell di Gaudì a Barcellona e il Giardino dei mostri di Bomarzo (VT).
I lavori per la realizzazione iniziarono nel 1979 e durarono per ben 17 anni, nei quali la Saint-Phalle venne affiancata da operai specializzati, architetti e artisti del panorama contemporaneo come Rico Weber e Marina Karella ma soprattutto dal marito Jean Tinguely.

Grazie a questa équipe d'eccezione, l'artista, ha potuto realizzare 22 sculture ispirate alle figure degli arcani maggiori dei Tarocchi con dimensioni che variano dai 12 ai 15 metri di altezza. Le imponenti strutture, alcune delle quali abitabili, sono costruite in cemento armato ricoperto con mosaici in ceramiche colorate e specchi.

Few kilometers away from Capalbio, upon Garavicchio’s hill, stands an unique work of art: the Tarot Garden.The Garden is an open pit museum, created by french-american artist Niki de Saint-phalle, inspired mainly by Gaudi’s Park Guell and Monster’s Garden in Bomarzo.The works started on 1979 and last about 17 years; during these years Niki de Saint-phalle was supported by skilled workers, architects and contemporary artists, like Rico Weber and Marina Karella, but most of all by her husband Jean Tinguely.Together with this exceptional team, the artist could create 22 sculptures inspired from the figures of Tarots mysterious arcanes, with dimensions that go from 12 until 15 meters high.All these impressive structures have been built in concrete, covered by coloured-ceramics mosaics and mirrors.















Tutte le immagini sono protette da copyright, ne sono vietate la riproduzione e qualsiasi utilizzo.



venerdì 28 febbraio 2014

Firenze: un altro punto di vista

Considerata da tutti una delle più belle città al mondo, Firenze, dona emozioni e sensazioni molto forti a chi, guardandosi attorno, osserva le sue meraviglie. Da sempre è una delle mete più ambite fra italiani e stranieri che ogni giorno popolano musei e vie del centro storico...ma quali sensazioni può far provare questa città a chi non ha il dono della vista?
Un tour d'eccezione in cui non vige la regola "DON'T TOUCH". Ho scelto di documentare la giornata con la massima discrezione e cercando di cogliere emozioni e sensazioni che talvolta si trasformavano in sorpresa nella scoperta della reale forma di qualcosa fino a quel momento soltanto immaginata.Ho accompagnato per un giorno una persona non vedente nel suo tour del centro storico, passando dagli Uffizi, Piazza Santa Croce, il Museo del Bargello.

Veduta di Firenze
Ricostruzione di Firenze con miniature in scala e indicazioni in braille 
Riproduzione Cattedrale di Santa Maria del Fiore
Centro storico
Ponte Vecchio
Museo degli Uffizi, esterno. Calcolando le altezze
Museo del Bargello, cortile
Museo del Bargello, primo piano
Museo del Bargello
Museo del Bargello
Museo del Bargello
Museo del Bargello
Museo del Bargello
Museo del Bargello
Museo del Bargello
Piazza della Signoria
Piazza Santa Croce
Facciata Chiesa di Santa Croce
Guida della città in braille
Riproduzione della facciata di Santa Croce
Vicolo del centro storico. Calcolando le larghezze

www.immaginidarte.com

Tutte le immagini sono protette da copyright, ne sono vietate la riproduzione e qualsiasi utilizzo.